Amiatanews: Amiata 17/05/2022
Sabato 21 Maggio, alla Villa Sforzesca di Castell’Azzara, tante le iniziative disseminate nei territori
La Toscana celebra la Giornata dell’Agrobiodiversità, il 20 maggio, con tante iniziative disseminate nei territori ad opera delle Comunità del Cibo che li tutelano e li valorizzano.
Nove sono le Comunità del cibo toscane e ognuna ha organizzato un calendario di eventi per animare la Giornata del 20 maggio e/o i giorni successivi, con approfondimenti o giochi per i più giovani,.
Tra queste la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata
La Comunità nasce con la missione di preservare e valorizzare il ricco patrimonio di agro-biodiversità del territorio dell’Amiata. Mette al centro il ruolo e la funzione dei coltivatori, veri e propri custodi del territorio. E’ una comunità di persone che attraverso il loro lavoro coltivano, trasformano, producono , promuovono e si nutrono di cibo biodiverso, sostenibile e buono.
Nell’area amiatina, l’appuntamento è per Sabato 21 Maggio 2022, alla Villa Sforzesca di Castell’Azzara dal titolo: “Giornata Nazionale dell’Agrobiodiversità – Alla scoperta dell’agrobiodiversità dell’Amiata”.
Il programma prevede un convegno sul tema con interventi qualificati e una serie di appuntamenti come mercato, laboratori, degustazioni e musica dal vivo.
Il programma nel dettaglio
08:30 > Apertura del Mercato nel giardino con le aziende agricole, artigiane e le associazioni del territorio
09.00 – 12:45 > Convegno in diretta streaming sulla pagina facebook
13:00 > Pranzo proposto dagli chef amiatini e dalle aziende della Comunità del Cibo Amiata: Un Percorso del gusto, esperenziale e itinerante, alla scoperta delle agrobiodiversità e dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT)
15:30 – 18:00 > Laboratorio di Apicoltura : «Conoscere le api dal vivo»
Laboratori di Scienze: «Le Biotecnologie sono buone»
Laboratorio di Panificazione casalinga: «Conosciamo le farine di grani antichi e i segreti della loro lievitazione»
Laboratorio artigianale di Cesteria : «Il cesto di una volta: un oggetto autenticamente sostenibile!»
Laboratorio di Assaggio: «L’olio EVO dell’ Amiata»
17:00 > E’ il momento della Merenda golosa della Nonna: per bambini e non solo
18:00 > Musica dal vivo: Un’ ora con Gaia Mariva , musica tradizionale della Terra; chitarra, voce e tamburo sud americano»
20:00 > A Cena Gustiamo la Biodiversità con la Cooperativa di Comunità Parco Vivo di Vivo d’Orcia (SI) (su prenotazione)
Per Prenotare 3476463662 Antonella – 3472103923 Andrea – www.comunitadelciboamiata.it
Convegno
8:30 > Registrazione partecipanti e colazione amiatina di benvenuto.
9:00 > Dott. Roberto Scalacci – Direttore dell’ Ufficio Agricoltura Regione Toscana: « L’ agrobiodiversità dell’Amiata, le Comunità del Cibo e la figura dei coltivatori custodi»
9:15 > Dott. Giacomo Spinsanti – Fondazione Polo Universitario Grossetano : «La biodiversità come impronta genetica»
9:30 > Fabio Pinzi – dottore in Scienze agrarie e presidente dell’Associazione Pera Picciola : «La biodiversità del suolo alla base della qualità e originalità delle produzione agrarie»
9:45 > Claudio Pozzi – Presidente della Rete Semi Rurali : «I grani antichi e le popolazioni evolutive: prospettive di sviluppo di una filiera»
10:00 > Prof.ssa Luciana Angelini – Univ. di Pisa Dip. di Scienze Agrarie e resp.le Sezione Banca Regionale del Germoplasma: «Alla scoperta del granturco di Castell’Azzara e del fagiolo borlotto del minatore»
10:20 > Lorenzo Fazzi – Membro del consiglio Associazione Città del Castagno e membro del Tavolo di filiera frutta a guscio, sezione castagna : «Le tre IGP…e le altre?»
10:40 > Dott. Alberto Balocchi : «La cipolla della Selva»
10:50 > Pausa
11:10 > Andrea Pinzuti – coltivatore custode: «La pera picciòla : dal campo alla tavola»
11:20 > Rossana Suh – Vice presidente del Consorzio Seggiano DOP ; Lorenzo Angelini – Agricoltore: «Le due olivastre amiatine: i coltivatori raccontano»
11:40 > Alessandro Cardarelli – Presidente di Ccibo Maremma : «La garanzia partecipata come strumento di valorizzazione della biodiversità e il rafforzamento delle comunità »
11:55 > Prof.ssa Annalisa Santucci – Univ. di Siena Dip. Biotecnologie Chimica e Farmacia: «La valorizzazione del territorio attraverso la bioeconomia»
12:10 > Ass.re Roberto Bechini – Presidente dell’ Ambito Turistico Amiata: «L’importanza della biodiversità nella promozione turistica»
12:25 > Conclude Paola Corridori –Presidente Comunità Cibo Amiata > Modera Luisella Meozzi – Giornalista specializzata in ambiente e agroalimentare e Presidente della rete Greenaccord per la Toscana e
l’Emilia Romagna
“La Regione Toscana punta sulle Comunità del cibo – ha dichiarato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Rappresentano una spinta importante, che tiene insieme la valorizzazione dei territorio, la nostra storia e la tutela della nostra salute. Credo che la Toscana sia la regione con il più alto numero di Comunità, 5 sono state già riconosciute dal Ministero dell’Agricoltura e 4 sono in via di riconoscimento e se a queste aggiungiamo un’esperienza molto interessante che stiamo facendo con la Comunità del cibo di crinale che ci apprestiamo a realizzare con la Liguria dopo quella con l’Emilia, credo che possiamo vantare esempi importanti di come intendiamo valorizzare il territorio e le produzioni di nicchia che rappresentano la storia, i valori e la tradizione di un territorio. In questo modo riusciamo a recuperare coltivazioni antiche e rispettare la biodiversità, tema fondamentale e non a caso facciamo questa presentazione in prossimità della giornata dell’Agrobiodiversità del 20 maggio. Sono frontiere importanti per raggiungere gli obiettivi che l’Europa ci pone e che ci pone anche l’agricoltura: la lotta ai cambiamenti climatici, il rispetto sempre più alto dell’ambiente e un’alimentazione sempre più sana perché la nostra salute passa prevalentemente da ciò che mangiamo e dal modo con cui lo mangiamo”.
La Comunità del Cibo dell’Amiata nasce con la missione di preservare e valorizzare il ricco patrimonio di agro-biodiversità del territorio dell’Amiata. Mette al centro il ruolo e la funzione dei coltivatori, veri e propri custodi del territorio. E’ una comunità di persone che attraverso il loro lavoro coltivano, trasformano, producono , promuovono e si nutrono di cibo biodiverso, sostenibile e buono.
Le 9 Comunità del Cibo toscane
Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma – APS
Mission: Agroecologia – Territorio – Biodiversità nella comunità locale
APS – Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana
Mission: Agrobiodiversità e identità territoriale – Cibo buono, etico e sostenibile – Paesaggio rurale e turismo lento
Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata
Mission: Tutela della Agrobiodiversità e Identità Territoriale – Cibo buono e sano per il BenEssere dell’Uomo e della Terra – Cooperazione tra agricoltori per lo sviluppo di un’economia eticamente sostenibile
Comunità del cibo della Valdichiana
Mission: Partecipazione: la partecipazione è alla base di una programmazione e pianificazione delle azioni dal basso – Sostenibilità: attenzione all’ambiente, alla biodiversità e al territorio – Inclusività: capaci di includere ed essere resilienti da azioni/energie/investimenti dall’esterno (turisti, commercianti, investitori, mercati, ecc.)
Comunità del cibo di Crinale 20 40 (crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano che comprende territorio dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Liguria)
Mission: Convivialità – Benedicenza/Benevolenza- Giovani
Comunità del cibo “Bio-diversamente Piana” (“Piana” fiorentina, tra i comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, ecc.)
Mission: Rigenerazione agricola locale: biodiversità e agroecologia. Promozione dei prodotti della rigenerazione: cibo locale alla popolazione locale. La comunità locale riscopre il buono, il bello, la cultura del proprio territorio agricolo.
Comunità del cibo e della biodiversità dei grani antichi di Montespertoli e delle colline del Chianti
Mission: Giusto prezzo agli agricoltori – Produciamoci il proprio cibo – Grani antichi
Comunità del cibo delle Crete Senesi
Mission: riacquisizione, salvaguardia e rivitalizzazione delle culture legate all’agro-alimentare e alla biodiversità delle Crete Senesi. Il primo progetto che intende intraprendere la nascente Comunità del Cibo delle Crete Senesi riguarda il Carciofo di Chiusure, un prodotto agricolo-alimentare che è stato un punto di forza delle attività agricole locali, fino agli anni ’60 del 1900.
Comunità del cibo “Cura la coltura” (ambito locale: intera regione; soggetti presenti e operanti nella provincia di Siena, Pisa e Firenze)
Mission: Condivisione – Cura – Esplorazione di luoghi e sapori
Cosa sono le comunità del cibo e dell’agrobiodiversità
Sono esperienze territoriali, nate spontaneamente, con un approccio “dal basso”, volte alla tutela e alla valorizzazione dell’agrobiodiversità di un intero territorio attraverso gli agricoltori e gli allevatori locali e le loro produzioni. Istituite con la Legge 194/2015, le Comunità sono ambiti locali derivanti da accordi stabiliti tra: agricoltori locali, agricoltori e allevatori custodi, gruppi di acquisto solidale, istituti scolastici e universitari, centri di ricerca, associazioni per la tutela della qualità della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, mense scolastiche, ospedali, esercizi di ristorazione, esercizi commerciali, piccole e medie imprese artigiane di trasformazione agraria e alimentare, nonché enti pubblici.
Gli obiettivi principali
Le finalità principali sono essenzialmente due: sensibilizzare la popolazione sui temi della tutela e della valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare promuovendo comportamenti che la tutelino; sostenere le produzioni agrarie e alimentari in particolare le produzioni degli Allevatori e degli Agricoltori custodi ottenute dall’allevamento e dalla coltivazione di risorse genetiche locali a rischio di estinzione;
Il progetto della Regione Toscana
Finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali con 60.000 euro, il progetto ha lo scopo di sostenere lo sviluppo, il confronto e la connessione tra le Comunità del Cibo, riconoscendone il ruolo fondamentale nello sviluppo locale; sostenere concretamente la realizzazione di programmi ed interventi per aumentare la fruibilità dell’immenso patrimonio materiale ed immateriale che le Comunità del Cibo esprimono; riconoscere ed incentivare il ruolo degli Agricoltori e Allevatori Custodi, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale della Toscana, anche in vista del futuro Piano strategico della PAC post 2020, nell’ambito del quadro delineato dalla Strategia Farm to Fork all’interno della più ampia Strategia Green Deal dell’Unione Europea.
I Distretti del cibo
Le prime 5 Comunità del cibo e dell’Agrobiodiversità che si sono costituite in Toscana, sono state anche riconosciute dal MiPAAF come Distretti del cibo e sono state iscritte al Registro nazionale distretti del cibo. Sono: la Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma; la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana; la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata; la Comunità del cibo della Valdichiana e la Comunità del cibo di Crinale.
La Regione provvederà a presentare la domanda di iscrizione al Registro nazionale dei Distretti del Cibo di altre 4 Comunità nate successivamente se in possesso dei requisiti richiesti.